martedì 9 giugno 2020

SINTESI FINALE (#step24)

Il nostro viaggio alla scoperta del concetto di territorio è cominciato analizzandone la definizione. Accostando a questa ricerca un approfondimento circa la storia del termine si è potuto constatare che l'evoluzione della tecnologia ha portato ad un allontanamento dall'originale definizione, strettamente legata ai confini. Questa tesi è poi stata approfondita attraverso le parole di Massimo Cacciari sulla crisi contemporanea del territorio. Questi accenni, suggeriscono uno stretto rapporto tra territorio e uomo. Questo è stato il filone principale del blog. Interrogandoci su come le azioni umane modifichino il territorio ci siamo soffermati sul ruolo degli ingegneri, i quali progettando il progresso devono tenere conto dei limiti dello sviluppo. Non solo le azioni, ma anche le relazioni dell'uomo influenzano il territorio, giungendo a definire una comunità, come raccontano i miti. Allora abbiamo fatto un primo accenno all'aspetto politico esaminando 'Repubblica' di Platone e, successivamente, abbiamo parlato del controllo del territorio in occasione della giornata per ricordare i compianti giudici Falcone e Borsellino. Anche I pensieri di John Locke e di Tommaso d'Aquino soffermandosi su proprietà privata e bene comune, così come 'Utopia' di Thomas More, pongono l'accento sul territorio come comunità politica. Tuttavia, il rapporto tra territorio e uomo non è unidirezionale, infatti, Leopardi ne 'Lo Zibaldone' si sofferma su come le caratteristiche di un luogo condizionino chi lo abita. Verga ne 'I Malavoglia', ad esempio, "sfrutta" Aci Trezza e i suoi abitanti per descrivere la famiglia Toscano e influenzarne il comportamento. Anche ne 'L'Orlando Furioso' si nota un legame, questa volta più intimo ed astratto, tra la coscienza dei personaggi e i luoghi del racconto. Tutte queste considerazioni sono confluite in alcune considerazioni etiche legate al concetto di territorio alle quali ho provato a dar vita tramite una serie TV in 3 puntate. E' stato interessante scoprire che anche il film 'Il Re Leone' affronta alcuni di questi temi, anzi, approfondendo la relazione tra natura, territorio e popolo, introduce un altro filone del blog: il territorio come essere. L'arte figurativa e la musica, grazie alla loro capacità di introspezione, sono riuscite ad esprimere in maniera eccellente questa relazione: le pennellate di Cezanne alla ricerca dell'essenziale e le voci di Fabrizio Moro e Ultimo ci hanno condotto attraverso questo percorso ontologico volto alla sintesi del divenire e della stasi nel concetto di territorio.
Quindi, il territorio ci appartiene e ci identifica suscitando in noi un sentimento patriottico, (che talvolta viene "sfruttato" nelle pubblicità): ci sentiamo parte di un organismo più grande, questo ci porta, ad esempio, ad esaltare le gesta di chi ha combattuto per il nostro territorio. Tuttavia, è bene ricordarsi che i confini, i quali creano dei "livelli" di territorio, sono stati creati dall'uomo per poter amministrare meglio la popolazione mondiale e gli eventi che le accadono (si pensi alla pandemia in atto), ma non sono assolutamente una giustificazione per alcun tipo di discriminazione.
Per concludere: il territorio, come vuole indicare la dicitura FILi TEsi, è un luogo dove coesistono e convivono moltissime realtà diverse ed è nostro compito far si che ognuna di esse possa realizzarsi e vivere in armonia con le altre.

sabato 6 giugno 2020

FISSIAMO I CONCETTI (#step23)

Una mappa concettuale contenente i concetti maggiormente inerenti al territorio. (Creata con Draw.io)

IDENTITY&COMMUNITY (#step22)

PRIMO EPISODIO: Necron è un piccolo villaggio circondato da un alto muro che ne calca i confini. Appartiene allo stato di Stearon, governato dal despote Brown che nel 2025 ha promulgato una legge, la quale ha suddiviso lo stato in 10 villlaggi e ha imposto che ognuno di questi avesse al massimo 5000 abitanti, proibendo la circolazione. La distribuzione degli alimenti e di ogni altro bene è gestita dallo Stato i cui funzionari sono gli unici che possono muoversi da una cittadina all'altra. Thomas, un ragazzo di vent'anni, a causa di queste stringenti condizioni, non vede Ted, il suo migliore amico, da 5 anni, perchè abita a Leron, la cittadina confinante con Necron. I ragazzi, fortunatamente, sono sempre riusciti a mantenersi in contatto tramite i social. Nell'ultimo periodo, tuttavia, il governo per paura di rivolte ha preso il controllo del web con l'obiettivo di proibire le comunicazioni tra persone non appartenenti allo stesso villaggio. Thomas è un'appassionato di storia e politica, si rifugia in esse per trovare sollievo dalla pesante situazione. Ed è proprio leggendo le imprese di Ghandi che trova ispirazione e decide che nella notte scavalcherà le mura e andrà nella città confinante a parlare con Ted: ha un'idea, ma ha bisogno di una spalla per metterla in atto. Prepara lo zaino con solo una corda, fogli di carta e pennarelli; successivamente aspetta che tutte le luci del villaggio siano spente.

SECONDO EPISODIO: Thomas esce di casa e con passo svelto si dirige al confine, mentre percorre le strade del suo villaggio ripensa a quanto fossero raggianti quelle vie fino a 5 anni prima: commercianti, circoli, cantieri, feste di quartiere, ragazzi che giocavano. Dalla costruzione delle mura la cittadina si era lentamente spenta: sempre meno sorrisi, sempre meno relazioni, sempre meno COMUNITA'. Arriva al muro, si guarda intorno e, con l'ausilio della corda, lo scavalca. Il rischio è altissimo: il governo ha istituito da pochi giorni una norma per la quale chiunque riconosca nel suo villaggio qualcuno di un'altra cittadina ha il diritto di ucciderlo. Ogni volta che vede delle luci Thomas si nasconde e, dopo altri 15 minuti di camminata raggiunge l'abitazione di Ted. I due amici si abbracciano, consci, tuttavia, del rischio che stanno correndo. Il ragazzo di Necron spiega il suo piano all'amico: vuole agire, vuole che le strade del suo villaggio e della sua nazione tornino a popolarsi, vuole tornare a fare quei piccoli gesti quotidiani che lo facevano sentire parte di un organismo armonioso. Dopo meno di 5 minuti i due amici escono di casa. Passano in ogni casa di Leron lasciando sotto la porta un biglietto. Ripetono la stessa operazione per 9 notti fino a che non hanno distribuito i biglietti in tutti i villaggi che compongono il territorio di Stearon tranne uno, quello della capitale.

TERZO EPISODIO: "Un territorio nasce come luogo, si sviluppa come popolo e si realizza come comunità. Queste mura ci hanno diviso, non permettendo il naturale sviluppo della nazione, stravolgendo l'essenza della nostra patria e al tempo stesso non permettendo ad essa di divenire e trasformarsi. Ora sta a noi far rinascere il nostro paese, reinstaurando gli ingredienti necessari affinchè un territorio viva e sia prospero: coesione, armonia, movimento, rispetto. Da 5 anni il villaggio in cui eravamo confinati ci definiva senza che noi ci riconoscessimo in esso, è il momento di cambiare, tornando al naturale rapporto tra territorio e popolo".
Questo è il discorso che pronuncia Thomas nella piazza della capitale 12 giorni dopo la notte in cui andò a trovare Ted; sono le parole che c'erano scritte sui biglietti lasciati sotto le porte di ogni abitazione. Affianco ad esse, nei biglietti, c'era un appuntamento...

...2 giorni prima: le piazze principali di ogni villaggio sono piene di persone che inneggiano all'abbattimento delle mura. Il governo tenta di opporsi con la forza ma l'avanzata del popolo è inarrestabile. In due giorni il gigantesco corteo arriva nella capitale. Il piano di Thomas era figlio di una conoscenza perfetta della conformazione geografica di Stearon. Il corteo, una volta arrivato nella capitale, si divide in 2 gruppi: il primo entra nella capitale e, successivamente, finge di indietreggiare; in tal modo l'esercito filogovernativo, avanza, ma, l'altro gruppo, rimasto nascosto fino a quel momento dietro la grande collina di Stearon, uscendo allo scoperto al momento giusto, stringe l'esercito del dittatore in una morsa. In questo modo i soldati sono costretti alla resa e il dittatore Brown ad abdicare. 

Un'unica pena è stata comminata a Brown: incidere egli stesso, sulla facciata principale del municipio della capitale, queste parole:
"UN TERRITORIO NASCE COME LUOGO, SI SVILUPPA COME POPOLO E SI REALIZZA COME COMUNITÀ." 
Nasceva così, il Primo Aprile 2030, la Repubblica del Popolo di Necron.

giovedì 4 giugno 2020

L'ETICA DEL TERRITORIO (#step21)

L'etica è una branca della filosofia che si concentra sull'agire umano, tentando di studiarne le cause e di discernere i comportamenti corretti da quelli che non lo sono.
In questo post tenteremo di valutare eticamente il concetto di territorio.
  1. Intendere il territorio come un ente politico, geografico, filosofico e scientifico nel quale coesistono miriadi di realtà e storie a sè stanti è stato uno dei punti cardine del blog. In quest'ottica, il concetto di territorio ha risvolti eticamente positivi se chi lo abita lo rende un luogo di serena convivenza tra tutte queste entità, lottando affinchè tutti possano realizzarsi. L'instaurazione di una comunità coesa è alla base dell'etica del territorio.
    Illustrazione del senso di comunità. Tratta da: Cattolica News: Ricostruiamo il senso di comunità
  2. Abbiamo più volte sottolineato che il concetto di territorio è legato a quello di confini. In questo senso, la storia e l'attualità ci hanno più volte fatto notare i risvolti eticamente negativi che può portare con sè il territorio: la discriminazione derivante dal sentimento di disprezzo nei confronti di chi risiede al di fuori di quei confini.
  3. Un altro tema affrontato è stato quello dello sviluppo del territorio. Analizzando eticamente questo aspetto si può immediatamente denotare uno sviluppo eticamente corretto, ovvero rispettoso dell'ambiente e degli abitanti, e uno sviluppo eticamente scorretto, che non si incentra sul reale benessere delle persone ma su un mero ritorno economico.

sabato 30 maggio 2020

IL TERRITORIO NELLO ZIBALDONE (#step20)

"Il carattere degli uomini è vario, e riceve notabili differenze non solo da clima a clima, ma eziandio da paese a paese, da territorio a territorio, da miglio a miglio; non parlando che delle sole differenze naturali. Ne’ luoghi d’aria sottile, gl’ingegni sogliono esser maggiori e più svegliati e capaci, e particolarmente più acuti e più portati e disposti alla furberia. I più furbi per abito e i più ingegnosi per natura di tutti gl’italiani, sono i marchegiani: il che senza dubbio ha relazione colla sottigliezza della loro aria. Similmente gl’italiani in generale a paragone delle altre nazioni."

Lo Zibaldone è una raccolta di pensieri scritti da Giacomo Leopardi tra il 1817 e il 1832. Esso assume la forma di un vero e proprio dario personale e ci restituisce uno spettro di osservazione ampio sul pensiero leopardiano.
L'estratto riportato è una parte di quanto scritto da Leopardi il 18 Novembre 1823. Il concetto di base è che il territorio influenzi comportamenti, tendenze, carattere e aspetto fisico degli uomini. Si noti come Leopardi, senza affrontare ovviamente i dettagli scientifici, sia un precursore di quanto verrà affermato da Darwin qualche anno dopo. Lo scrittore porta l'esempio dei marchegiani, descritti come i più furbi di tutti tra gli abitanti del territorio italico; successivamente, muovendosi sui vari livelli di territorio, porta lo stesso confronto sul piano internazionale esaltando l'ingegno degli italiani. Anche in questo caso Leopardi anticipa gli eventi storici: nello Zibaldone fa più volte riferimento al concetto di nazione italiana, richiamando lo spirito patriottico che sfocerà poi nel processo che portò all'unità d'Italia.
In sintesi, possiamo affermare che il pensiero di Leopardi fa riferimento al territorio sottolineando come questo influenzi carattere ed aspetto fisico dell'uomo.

IL TERRITORIO UTOPICO (#step19)

Il termine UTOPIA fu coniato da Thomas More e deriva da un gioco di parole, essa è infatti sintesi di due termini, entrambi di derivazione greca:
  •  utopia → "Non luogo" ("ou" "topos")
  • eutopia →"Buon luogo" ("eu" "topos")
Mappa dell'isola di Utopia. Fonte:Wikipedia:L'Utopia
Utopia è anche il del titolo dell'opera più importante di Thomas More (il cui titolo originale è Libellus vere aureus, nec minus salutaris quam festivus de optimo rei publicae statu, deque nova insula Utopia). Il romanzo è diviso in due libri: nel primo 3 personaggi discutono della situazione socio-politica inglese del tempo, nel secondo è narrato il viaggio di uno di loro nell'isola denominata appunto Utopia. Il territorio gioca un ruolo fondamentale nel pensiero utopico di More (e cosi sarà anche per gli utopisti successivi). Nel romanzo l'isola è descritta in maniera molto minuziosa sia in termini di conformazione geografica (ha la forma di una falce), sia in termini storici. La conformazione fisica del luogo è talmente importante per Thomas More che la prima edizione del romanzo conteneva una mappa incisa nel legno. La descrizione del luogo ci aiuta a comprendere lo sviluppo e l'essenza di quel territorio. Ad esempio, grande importanza nel romanzo assume l'avvento di Re Utopo, colui che ha unificato il territorio dell'isola abolendo la proprietà privata. Uno dei fattori che rendono Utopia il territorio ideale, infatti, è la concordia tra tutte le 50 grandi città dell'isola, instauratasi in seguito alla presenza di un'unica lingua e costumi, leggi e istituzioni simili.

In altre parole, il territorio utopico è un ingrediente necessario, come si può già intendere dall'etimologia della parola stessa 'utopia', perchè fornisce agli utopisti un luogo fisico dove sviluppare il loro pensiero. Sebbene non esista, viene descritto come reale, con tutte le sue sfaccettature e problematiche, in tal modo rende il pensiero utopico meno ideale e più "possibile".

giovedì 28 maggio 2020

LA CRISI CONTEMPORANEA DEL TERRITORIO (#step18)

"Il territorio, letteralmente, non conosce più alcun Nòmos (poiché Nòmos, Legge, significa all' origine, appunto, suddivisione-spartizione-articolazione di un territorio o «pascolo», nomòs, determinato). La città è ovunque: dunque, non vi è più città. Non abitiamo più città, ma territori (territori da terreo, aver paura, provare terrore!?). La possibilità stessa di fissare confini alla città appare oggi inconcepibile, o, meglio, si è ridotta ad un affare puramente tecnico-amministrativo. Chiamiamo città quest'«area» per ragioni assolutamente occasionali. I suoi confini non sono che un mero artificio. Il territorio post-metropolitano è una geografia di eventi, una messa in pratica di connessioni, che attraversano paesaggi ibridi. Il limite dello spazio post-metropolitano non è dato che dal «confine» cui è giunta la rete delle comunicazioni; man mano che la rete si dirada possiamo dire di «uscire» dalla post-metropoli, ma è evidente che si tratta di un «confine» sui generis: esso esiste soltanto per essere superato. Esso è in perenne crisi.[...] Che significa? È necessariamente la fine di ogni «forma» comunitaria, o un processo di «liberazione» dai vincoli che la caratterizzavano? In altri termini: il territorio post-metropolitano è la negazione di ogni possibilità di luogo, o potranno «inventarsi» luoghi propri del tempo in cui la sua vita sembra essersi risolta? Dobbiamo affrontare questo paradosso filosofico ed estetico. L'energia che sprigiona il territorio post-metropolitano è essenzialmente deterritorializzante, anti-spaziale."  (Massimo Cacciari)
Questo estratto dal saggio:"Quando la città non ha più confini" del filosofo italiano Massimo Cacciari (fonte:Repubblica, sezione spettacoli e cultura), parla di come si sia evoluto il concetto di territorio nei tempi odierni. Nel post 'Storia del termine' avevo affermato un pensiero molto simile a quanto espresso dal filosofo nel testo proposto. I tempi moderni, con l'avvento del web, di metodi di comunicazione sempre più atemporali e aspaziali e l'esponenziale aumento demografico, hanno abbattuto ogni tipo di confine. E' sempre più difficile, perciò, definire un territorio, un luogo o una città. Tuttavia, come afferma lo stesso Cacciari, è necessario intendere questo cambiamento non come la fine di concetti come 'comunità' e 'luogo', ma come una loro modernizzazione. Gli ingegneri, gli architetti, i politici devono comprendere questa evoluzione e ripensare le nostre città, le nostre architteture e i luoghi della nostra vita.

SINTESI FINALE (#step24)

Il nostro viaggio alla scoperta del concetto di territorio è cominciato analizzandone la definizione . Accostando a questa ricerca un approf...