giovedì 2 aprile 2020

IL TERRITORIO NEL MITO E NEI RACCONTI (#step4)

"Le storie antiche sono, o sembrano, arbitrarie, prive di senso, assurde, eppure a quanto pare si ritrovano in tutto il mondo. Una creazione “fantastica” nata dalla mente in determinato luogo sarebbe unica, non la ritroveremmo identica in un luogo del tutto diverso" (Claude Lévi-Strauss)
 Il concetto di territorio permea ampiamente i vari generi narrativi. In particolare, la tipologia di mito che presenta maggiori e più affascinanti collegamenti con il territorio è il mito di fondazione.
La famosa lupa che allatta Romolo e Remo. (Fonte: Roma Fanpage)
I racconti che rientrano in questa categoria narrano la nascita di entità politico-sociali. In linea generale, la trama prevede che un eroe venga condotto da un personaggio o un evento mitico (ad esempio: un animale, un dio o un sogno) ad un luogo dove avrà il compito di far sorgere una nuova città o civiltà. Alcuni esempi sono: la leggenda di Romolo e Remo (ripresa poi da Virgilio nell' Eneide) o il mito di Teseo che fonda Atene (Podcast su alcuni miti di fondazione). Una "sottocategoria" del mito di fondazione è il mito cosmogonico, ovvero il genere che affronta l'origine e la creazione del mondo, molto presente nella mitologia greca. Uno dei motivi che più ricorre in questi racconti è quello di un entità, sovrannaturale o no, che plasma una massa informe o, più in generale, dà ordine al caos, per creare il nostro pianeta (5 miti greci sulla creazione del mondo).
I miti di fondazione, ma anche molti altri racconti ancora più particolari, sono caratteristici di ogni territorio, hanno generato alcune abitudini e scaramanzie dei popoli e vengono raccontati orgogliosamente ai turisti in visita.
Un mito caratteristico della città di Torino, ad esempio, è che il capoluogo piemontese sia stato fondato da Fetonte che scelse questa strategica posizione geografica, dove il fiume Po incontra il fiume Dora, al fine di innalzare un centro di culto al Dio Api, divinità egizia che veniva rappresentata proprio con le sembianze di un toro, ma ci sono numerosi altri racconti su questa magnifica città (ad esempio, è avvolta nel mistero perchè si dice che sia un vertice del triangolo della magia nera e anche di quello della magia bianca).
Parlandovi di un'altra città italiana affascinante, vi cito a titolo esemplificativo, una tradizione leccese: in Piazza Sant'Oronzo, luogo centrale del capoluogo salentino, si trova sulla pavimentazione un mosaico rappresentante il simbolo della città, la lupa sotto il leccio. Una leggenda popolare vuole che per gli studenti universitari sia molto sfortunato calpestare la lupa in quanto allontana il momento della laurea!
I racconti sono quindi parte integrante del substrato che identifica un territorio, il quale andrà poi, a sua volta, ad identificare una comunità o civiltà.
Questo processo è l'essenza del concetto di territorio: esso individua un popolo, ma è, allo stesso tempo, identificato dal popolo stesso. Questo perchè i due concetti sono indissolubili e strettamente correlati (per approfondire questo concetto vi invito a leggere quest'altro post: Il rapporto territorio/uomo e il folclore)

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