domenica 12 aprile 2020

I LUOGHI ARIOSTESCHI (#step7)

Continuiamo il nostro viaggio all'interno della letteratura spostandoci sulla poesia. Un componimento che presenta il concetto di territorio in maniera alternativa e brillante è 'L'Orlando Furioso' di Ludovico Ariosto.
L'opera poetica, del tutto innovativa nel suo genere, presenta molte descrizioni di luoghi e paesaggi, per lo più fantastici che si intrecciano e sono fondamentali allo scrittore per portare avanti il racconto.
In primis essi danno la possibilità ad Ariosto di utilizzare il metodo dell'entrelacement che consiste nel raccontare le vicende di un personaggio fino ad un punto di tensione per poi virare la narrazione verso altre vicende. Infatti, caratteristica peculiare dei territori ariosteschi è la capacità di creare contemporaneità e ciò li rende i punti di riferimento fissi che permettono all'autore di portare avanti i moltissimi filoni narrativi.

Non solo, 'L'Orlando Furioso' è un'opera emblematica nella correlazione tra territorio e uomo. Le descrizioni dei luoghi svelano, spesso, la psicologia, le emozioni e/o gli scopi dei personaggi:
"L'Ariosto spazializza il mondo della coscienza" G.Barlusconi
Il territorio rivela quindi l'essenza del personaggio. O, più in generale, possiamo dire che i luoghi del Furioso sono simbolici e significanti. Ne è un esempio il palazzo di Atlante, dove ognuno crede di vedere ciò che sta cercando e si perde alla sua ricerca, che è un'allegoria di tutta l'opera (si ricordi, infatti, che l'inchiesta è uno dei temi principali).

Buona parte delle vicende si svolge in paesaggi fantastici, fiabeschi o descritti come tali. Tuttavia, se sottoposto ad una più attenta analisi, l'insieme dei luoghi ariosteschi è strettamente correlato al reale e non è solo trascendente e immaginario, ma complementare e simmetrico ad esso. Si pensi, ad esempio, alla Luna (della quale riporto la descrizione di seguito) che è il luogo dov'è raccolto tutto ciò che è stato perso sulla Terra.
"Veggon per la più parte esser quel loco
come un acciar che non ha macchia alcuna
e lo trovano uguale, o minor poco
di ciò ch’in questo globo si raguna
[...]
Quivi ebbe Astolfo doppia maraviglia:
che quel paese appresso era si grande,
il quale a picciol tondo rassimiglia
a noi che lo miriam da queste bande;
e ch’aguzzar conviengli ambe le ciglia,
s’indi la terra e l’mar ch’intorno spande
discerner vuol; che non avendo luce,
l’imagin lor poco alta si conduce.
Altri fiumi, altri laghi, altre campagne
sono là su, che non son qui tra noi;
altri piani, altre valli, altre montagne,
c’han le cittadi, hanno i castelli suoi
con case de le quai mai le più magne
non vide il paladin prima nè poi:
e vi son ample e solitarie selve,
ove le ninfe ognor cacciano belve."
Orl.Fur, c. XXXIV, 70-72. (tratto dalla tesi di laurea: I luoghi del Furioso)

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SINTESI FINALE (#step24)

Il nostro viaggio alla scoperta del concetto di territorio è cominciato analizzandone la definizione . Accostando a questa ricerca un approf...