sabato 30 maggio 2020

IL TERRITORIO NELLO ZIBALDONE (#step20)

"Il carattere degli uomini è vario, e riceve notabili differenze non solo da clima a clima, ma eziandio da paese a paese, da territorio a territorio, da miglio a miglio; non parlando che delle sole differenze naturali. Ne’ luoghi d’aria sottile, gl’ingegni sogliono esser maggiori e più svegliati e capaci, e particolarmente più acuti e più portati e disposti alla furberia. I più furbi per abito e i più ingegnosi per natura di tutti gl’italiani, sono i marchegiani: il che senza dubbio ha relazione colla sottigliezza della loro aria. Similmente gl’italiani in generale a paragone delle altre nazioni."

Lo Zibaldone è una raccolta di pensieri scritti da Giacomo Leopardi tra il 1817 e il 1832. Esso assume la forma di un vero e proprio dario personale e ci restituisce uno spettro di osservazione ampio sul pensiero leopardiano.
L'estratto riportato è una parte di quanto scritto da Leopardi il 18 Novembre 1823. Il concetto di base è che il territorio influenzi comportamenti, tendenze, carattere e aspetto fisico degli uomini. Si noti come Leopardi, senza affrontare ovviamente i dettagli scientifici, sia un precursore di quanto verrà affermato da Darwin qualche anno dopo. Lo scrittore porta l'esempio dei marchegiani, descritti come i più furbi di tutti tra gli abitanti del territorio italico; successivamente, muovendosi sui vari livelli di territorio, porta lo stesso confronto sul piano internazionale esaltando l'ingegno degli italiani. Anche in questo caso Leopardi anticipa gli eventi storici: nello Zibaldone fa più volte riferimento al concetto di nazione italiana, richiamando lo spirito patriottico che sfocerà poi nel processo che portò all'unità d'Italia.
In sintesi, possiamo affermare che il pensiero di Leopardi fa riferimento al territorio sottolineando come questo influenzi carattere ed aspetto fisico dell'uomo.

IL TERRITORIO UTOPICO (#step19)

Il termine UTOPIA fu coniato da Thomas More e deriva da un gioco di parole, essa è infatti sintesi di due termini, entrambi di derivazione greca:
  •  utopia → "Non luogo" ("ou" "topos")
  • eutopia →"Buon luogo" ("eu" "topos")
Mappa dell'isola di Utopia. Fonte:Wikipedia:L'Utopia
Utopia è anche il del titolo dell'opera più importante di Thomas More (il cui titolo originale è Libellus vere aureus, nec minus salutaris quam festivus de optimo rei publicae statu, deque nova insula Utopia). Il romanzo è diviso in due libri: nel primo 3 personaggi discutono della situazione socio-politica inglese del tempo, nel secondo è narrato il viaggio di uno di loro nell'isola denominata appunto Utopia. Il territorio gioca un ruolo fondamentale nel pensiero utopico di More (e cosi sarà anche per gli utopisti successivi). Nel romanzo l'isola è descritta in maniera molto minuziosa sia in termini di conformazione geografica (ha la forma di una falce), sia in termini storici. La conformazione fisica del luogo è talmente importante per Thomas More che la prima edizione del romanzo conteneva una mappa incisa nel legno. La descrizione del luogo ci aiuta a comprendere lo sviluppo e l'essenza di quel territorio. Ad esempio, grande importanza nel romanzo assume l'avvento di Re Utopo, colui che ha unificato il territorio dell'isola abolendo la proprietà privata. Uno dei fattori che rendono Utopia il territorio ideale, infatti, è la concordia tra tutte le 50 grandi città dell'isola, instauratasi in seguito alla presenza di un'unica lingua e costumi, leggi e istituzioni simili.

In altre parole, il territorio utopico è un ingrediente necessario, come si può già intendere dall'etimologia della parola stessa 'utopia', perchè fornisce agli utopisti un luogo fisico dove sviluppare il loro pensiero. Sebbene non esista, viene descritto come reale, con tutte le sue sfaccettature e problematiche, in tal modo rende il pensiero utopico meno ideale e più "possibile".

giovedì 28 maggio 2020

LA CRISI CONTEMPORANEA DEL TERRITORIO (#step18)

"Il territorio, letteralmente, non conosce più alcun Nòmos (poiché Nòmos, Legge, significa all' origine, appunto, suddivisione-spartizione-articolazione di un territorio o «pascolo», nomòs, determinato). La città è ovunque: dunque, non vi è più città. Non abitiamo più città, ma territori (territori da terreo, aver paura, provare terrore!?). La possibilità stessa di fissare confini alla città appare oggi inconcepibile, o, meglio, si è ridotta ad un affare puramente tecnico-amministrativo. Chiamiamo città quest'«area» per ragioni assolutamente occasionali. I suoi confini non sono che un mero artificio. Il territorio post-metropolitano è una geografia di eventi, una messa in pratica di connessioni, che attraversano paesaggi ibridi. Il limite dello spazio post-metropolitano non è dato che dal «confine» cui è giunta la rete delle comunicazioni; man mano che la rete si dirada possiamo dire di «uscire» dalla post-metropoli, ma è evidente che si tratta di un «confine» sui generis: esso esiste soltanto per essere superato. Esso è in perenne crisi.[...] Che significa? È necessariamente la fine di ogni «forma» comunitaria, o un processo di «liberazione» dai vincoli che la caratterizzavano? In altri termini: il territorio post-metropolitano è la negazione di ogni possibilità di luogo, o potranno «inventarsi» luoghi propri del tempo in cui la sua vita sembra essersi risolta? Dobbiamo affrontare questo paradosso filosofico ed estetico. L'energia che sprigiona il territorio post-metropolitano è essenzialmente deterritorializzante, anti-spaziale."  (Massimo Cacciari)
Questo estratto dal saggio:"Quando la città non ha più confini" del filosofo italiano Massimo Cacciari (fonte:Repubblica, sezione spettacoli e cultura), parla di come si sia evoluto il concetto di territorio nei tempi odierni. Nel post 'Storia del termine' avevo affermato un pensiero molto simile a quanto espresso dal filosofo nel testo proposto. I tempi moderni, con l'avvento del web, di metodi di comunicazione sempre più atemporali e aspaziali e l'esponenziale aumento demografico, hanno abbattuto ogni tipo di confine. E' sempre più difficile, perciò, definire un territorio, un luogo o una città. Tuttavia, come afferma lo stesso Cacciari, è necessario intendere questo cambiamento non come la fine di concetti come 'comunità' e 'luogo', ma come una loro modernizzazione. Gli ingegneri, gli architetti, i politici devono comprendere questa evoluzione e ripensare le nostre città, le nostre architteture e i luoghi della nostra vita.

sabato 23 maggio 2020

23 MAGGIO: IN MEMORIA DI FALCONE E BORSELLINO

"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo" 
Paolo Borsellino

Due icone, due amici, due Uomini (e la maiuscola non è scappata per errore). Oggi, in occasione dell'anniversario della strage di Capaci, ricordiamo Giovanni Falcone (che in quell'attentato perse la vita) e Paolo Borsellino (ucciso nella strage di Via D'Amelio il 19 Luglio dello stesso anno, il 1992).

Una foto dei giudici Falcone e Borsellino. Fonte: Focus Junior: Chi erano Falcone e Borsellino?

Sono passati 28 anni: non abbiamo fatto abbastanza e non stiamo facendo abbastanza.
Inermi, di fronte al male che attanaglia il nostro paese da tempo immemorabile e che lo rovina agendo sotto i nostri occhi e con il nostro tacito consenso. In pochi si ribellano, cercano di alimentare quella fiamma accesa dai due compianti giudici, rischiando di far la loro stessa tragica fine. Ma non basta, ogni cittadino deve far la sua parte affinchè le vite di Falcone, Borsellino, gli agenti delle loro scorte e tutte le vittime di quelle stragi non siano state buttate al vento. Uomini coraggiosi, che hanno illuminato una strada che fino a quel momento sembrava buia e insormontabile, noi dobbiamo continuare a percorrere quella strada. Lo Stato deve essere più presente sul territorio: cultura, sport, associazioni, attività per i più giovani, posti di lavoro. La mafia agisce dove non c'è controllo, speranza, idee, futuro. Scuole, librerie, biblioteche, scuole calcio, attività sportive, piscine, eventi, associazioni e cooperative: ognuna di queste cose indeboliscono la mafia. Lo stato dia speranza ai giovani e alle famiglie, incanali lo spirito rivoluzionario dei ragazzi nel verso giusto, insegni loro ad essere rivoluzionari come lo sono stati Falcone e Borsellino.

giovedì 21 maggio 2020

L'ABC DEL TERRITORIO (#step17)

A: AmbienteIl territorio in ingegneria
B: BaseI luoghi ariosteschi (base intesa come essenza dell'uomo)

C: ConfiniIl termine e la sua etimologia 
D: Divenire Il territorio come essere (Eraclito)            
E: EssereIl territorio come essere (Parmenide)
F: FiliPerchè FILi TEsi?
G: GaribaldiUn "testimonial" del territorio
H: HabitatSviluppo e territorio
I: InterazionePerchè FILi TEsi?
L: LivelliPensare per immagini
M: MoltitudineIl territorio nella filosofia Medievale e Moderna
N: NazioneIl folclore 
O: OriginiIl rapporto territorio/uomo
P: Politica Platone e lo stato ideale
Q: Quartiere Il territorio in musica
R: RadiciIl folclore
S: SviluppoSviluppo e territorio
T:
Terra Il territorio nel mito
U: UomoIl rapporto territorio/uomo
V: VitaVita e territorio nel Re Leone
Z: ZonaVerga, I Malavoglia e il territorio (zona intesa sia come quartiere che come zona di competenza)

Questo abbecedario sul territorio è utile al fine di avere una visione d'insieme su gran parte dei temi toccati nel blog. Ad ogni termine ho collegato un link rimandante al post che tocca maggiormente la parola in questione, tuttavia è bene sottolineare che tutti i termini, tutti i concetti e tutti i post sono correlati, uniti da un grande denominatore comune rappresentato dal territorio.

lunedì 18 maggio 2020

IL TERRITORIO IN MUSICA

L'ETERNITA' (IL MIO QUARTIERE)- Fabrizio Moro ft.Ultimo
 

La canzone parte dal descrivere i tanti significati che un luogo rappresenta agli occhi di chi lo vive, toccando molti temi dei quali abbiamo parlato nel blog.
BUON ASCOLTO!

sabato 16 maggio 2020

GARIBALDI: "TESTIMONIAL" DEL TERRITORIO (#step16)

Quadro raffigurante Giuseppe Garibaldi. Fonte:Cultura in Libertà
Tutti noi conosciamo Giuseppe Garibaldi (1807-1882), noto nel nostro paese sopratutto per aver contribuito con la famosa Spedizione dei Mille al processo di unificazione dell'Italia. Garibaldi è un "testimonial" del concetto di territorio per vari motivi:
  • E' considerato l'eroe dell'Unita d'Italia, dando vita a quello che oggi è il nostro Paese;
  • Durante la Spedizione dei Mille è riuscito ad unire persone provenienti da territori e culture diverse in nome di un altro territorio che li accomunasse tutti;
  • Il suo soprannome "eroe dei due mondi" dovuto alle sue imprese in America del Sud richiama in maniera evidente il concetto di territorio.

giovedì 14 maggio 2020

SVILUPPO E TERRITORIO (#step15)

Nel 1972 fu pubblicato il volume "I limiti dello sviluppo" , un rapporto commissionato dal cosidetto Club di Roma. Come interviene il concetto di territorio in questo studio e, in generale, nello sviluppo?
Il rapporto condotto dal MIT, si basava essenzialmente su un assunto: il pianeta in cui viviamo è limitato, perciò lo sviluppo economico e sociale non potrà andare avanti all'infinito. Al giorno d'oggi viviamo in un mondo continuamente orientato al progresso: sentiamo parlare sempre di crescita del PIL e di aumento della produzione industriale, sembra che l'umanità sia incurante del fatto che le risorse da noi sfruttate siano limitate! Lo studio evidenzia che il territorio nel quale viviamo è determinato negli spazi e nei beni: un aumento demografico eccessivo comporta conseguenze estreme e impossibili da sostenere nel lungo periodo. Facciamo un esempio pratico e semplice: un villaggio può ospitare 100 abitanti, ma l'uomo, incurante di ciò occupa quello spazio con 300 persone; ciò porterà inizialmente ad un sovraffolamento (limiti di spazio), che avrà come conseguenza un abbassamento delle condizioni igieniche; successivamente anche le risorse primarie offerte da quel territorio, non adatte ad un numero così elevato di persone, cominceranno a scarseggiare e di lì inizierà la catastrofe dovuta alla miopia e alla negligenza dell'uomo.

Necessitiamo di nuove idee per lo sviluppo locale. Fonte: edlput.eu
Per condurre uno sviluppo brillante e avveduto dovremo cominciare ad intendere il territorio non solo come luogo da occupare, ma come spazio che ci ospita e ci offre delle risorse e delle aree limitate. Analizzando il significato del termine si giunge subito a questa conclusione: ciò che caratterizza il territorio sono i confini e, quest'ultimi indicano dei limiti. Inoltre, forse, non siamo abituati a considerare tutto il Pianeta come il "nostro" territorio e non solo la nostra nazione o il nostro quartiere, la casa che ci ospita è la Terra e dovremmo imparare a rispettarla maggiormente.

martedì 12 maggio 2020

IL TERRITORIO IN CRONACA:LA XYLELLA CHE DEVASTA IL SALENTO (#step14)

Un oliveto devastato dalla xylella. Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
Un fatto di cronaca relativamente recente che ha visto l'interessamento del concetto di territorio è quello relativo alla diffusione della Xylella nel Salento.
La Xylella è un batterio gram-negativo che negli anni 2008/2010 ha iniziato a diffondersi tra gli ulivi del Salento. E' un esempio utile a dimostare come un fatto di cronaca possa influenzare e/o
modificare il territorio dove avviene. Il batterio ha, infatti, distrutto numerosi appezzamenti olivicoli salentini creando numerose difficoltà al settore dell'agricoltura e all'economia del luogo, oltre a distruggere un simbolo del territorio.
Di seguito riporto alcuni articoli e/o video di alcune testate giornalistiche a riguardo:

giovedì 7 maggio 2020

IL TERRITORIO IN INGEGNERIA (#step13)

Come sono correlati ingegneria e territorio? In che modo l'una agisce e interagisce con l'altro e viceversa?
E' necessario investire in progetti per il territorio. Fonte:AccademiaStudi

Creare un nuovo rapporto tra uomo e ambiente in modo tale da salvaguardare il territorio nel quale viviamo è sicuramente tra le sfide più ambiziose del mondo moderno. L'ingegnere è colui che deve trovare nuove soluzioni su questo tema con inventiva, fantasia e lungimiranza.
Molte discipline ingegneristiche si concentrano su questo aspetto:
  • L'ingegneria ambientale è, ovviamente, quella più legata a questo tema: "Gli ingegneri e le ingegnere ambientali padroneggiano gli aspetti tecnico-scientifici relativi all'interazione dell'uomo con terra, acqua, atmosfera e biosfera e progettano processi e soluzioni per un rapporto sostenibile uomo-ambiente" (tratto da Ingegneria ambientale Politecnico di Torino). Facciamo un esempio pratico: se un'azienda vuole innovare i suoi processi produttivi necessita di un ingegnere ambientale che riesca ad ottenere il massimo rendimento con il minimo impatto sul territorio e sull'ambiente.
  •  L'ingegneria civile è anch'essa strettamente legata al territorio: si pensi ad esempio alla costruzione di una grande infrastruttura, è necessario tenere in considerazione come essa interagirà con ciò che la circonda, valutando se deturpa il paesaggio, se emette gas inquinanti, ecc...
Ho riportato le due discipline ingegneristiche che si avvicinano maggiormente al concetto di territorio, tuttavia è bene tenere a mente che tutti i "tipi" di ingegneri lavorano a contatto con l'ambiente circostante. A titolo esemplificativo, si pensi ad un ingegnere gestionale che deve organizzare i trasporti pubblici: è logico che nel programmare orari e linee di percorso debba considerare come aspetti primari la salvaguardia dell'ambiente e la conformazione del territorio (numero di abitanti, strade più veloci, ecc...).

martedì 5 maggio 2020

IL TERRITORIO NELLA FILOSOFIA MEDIEVALE E MODERNA (#step12)

 “La città è stata fatta inizialmente in vista del vivere (gratia vivendi), cioè affinché gli uomini trovassero a sufficienza ciò di cui potessero vivere, ma dal suo essere deriva non solo che gli uomini vivano, bensì che vivano bene (quod bene vivant), in quanto attraverso le leggi della città la vita degli uomini è ordinata alle virtù”

   San Tommaso d'Aquino, In octo libros Politicorum Aristotelis expositio, I, lectio I, 31. (Fonte:Prodocs.org)

Tommaso d'Aquino (1225-1274) è uno dei più noti filosofi medievali. In questo periodo la filosofia si occupa principalmente di rileggere i testi della filosofia antica reinterpretandoli in chiave religiosa. Più precisamente, San Tommaso studia sopratutto i testi di Aristotele rivisitandoli secondo l'interpretazione cattolica.
Nella citazione proposta, Tommaso d'Aquino riprende la teoria del bene aristotelica. L'uomo è parte di una società (civitas) che deve perseguire come obiettivo principale il bene comune. Esso è garantito dalla giustizia che permette agli uomini di vivere secondo virtù; Attenzione: il bene comune coincide con il bene della città ma non aliena il bene del singolo. Si noti sopratutto che per il filosofo la città non coincide con un ben definito agglomerato urbano, bensì, è il territorio di una moltitudine di persone, in altre parole, si avvicina più al concetto di polis greca che non a quello di città moderna. Perciò nell'accezione di San Tommaso il territorio è inteso più come realtà politica che come ente geografico.

“Così il lavoro, all’inizio, diede un diritto di proprietà dovunque qualcuno volesse servirsene su ciò che era comune, che rimase a lungo la parte di gran lunga maggiore, ed è ancora più di quanto l’umanità ne faccia uso. All’inizio, gli uomini per lo più si accontentarono di ciò che la natura incolta offriva alle loro necessità; in seguito, tuttavia, in alcune parti del mondo (dove con l’aumento della popolazione e dei beni e con l’uso della moneta, la terra divenne scarsa, e quindi di qualche valore) le diverse comunità fissarono i confini dei diversi territori, e, per legge, regolarono tra loro le proprietà dei privati all’interno della loro società, e così, per contratto e consenso, stabilirono la proprietà cui il lavoro e l’industria avevano dato origine. Mediante alleanze, strette tra loro, i diversi stati e regni, disconoscendo in modo espresso o tacito ogni rivendicazione e diritto alla terra in possesso di altri, hanno, per comune consenso, rinunciato a ogni pretesa al diritto naturale comune che originariamente avevano su quei paesi; e hanno così, per accordo positivo, definito le loro rispettive proprietà su diverse parti del mondo. Vi sono tuttavia grandi aree della terra che devono essere scoperte, che rimangono terra di nessuno (poiché i loro abitanti non si sono uniti al resto dell’umanità consentendo all’uso comune del denaro), che sono più estese di quanto la popolazione che le abita possa farne uso o ne usi, e così rimangono ancora comuni; benché ciò possa difficilmente accadere tra quella parte dell’umanità che ha consentito all’introduzione della moneta”
John Locke, Due Trattati sul Governo, cap.V, II trattato. (Fonte:unipi.it)

Qualche millenio dopo, John Locke (1632-1704) nel suo scritto “Due Trattati sul Governo” affronta temi di filosofia politica parlando, ovviamente, anche del concetto di territorio. Il filosofo inglese afferma una tesi espressa da molti pensatori di quel periodo secondo la quale la necessità degli uomini di riunirsi in società governate da stati nacque in seguito all’avvento della proprietà privata: in seguito all’aumentare della popolazione, le terre che prima erano comuni ed utilizzate per il sostentamento della comunità, acquistarono valore poiché divennero più scarse se rapportate alla popolazione; si rese perciò necessario regolare i rapporti tra le proprietà interne alla comunità al fine di garantire il quieto vivere, perciò nacque lo Stato. Inoltre, fu indispensabile determinare i confini entro il quale aveva potere ogni organo governativo. Si noti che il pensiero espresso da Locke ricorda in parte quello di Platone (Platone, stato ideale e territorio). Confrontando i due concetti di territorio affrontate in questo post si può affermare che, sebbene i due pensieri siano ovviamente condizionati dal periodo storico e dalla vita dei due filosofi, essi presentino molti punti di contatto. Locke si concentra maggiormente sul processo che ha portato il territorio da ente geografico a ente politico, mentre San Tommaso si sofferma più sul legame tra il territorio e il benessere della comunità.

SINTESI FINALE (#step24)

Il nostro viaggio alla scoperta del concetto di territorio è cominciato analizzandone la definizione . Accostando a questa ricerca un approf...