Il nostro viaggio alla scoperta del concetto di territorio è cominciato analizzandone la definizione. Accostando a questa ricerca un approfondimento circa la storia del termine si è potuto constatare che l'evoluzione della tecnologia ha portato ad un allontanamento dall'originale definizione, strettamente legata ai confini. Questa tesi è poi stata approfondita attraverso le parole di Massimo Cacciari sulla crisi contemporanea del territorio. Questi accenni, suggeriscono uno stretto rapporto tra territorio e uomo. Questo è stato il filone principale del blog. Interrogandoci su come le azioni umane modifichino il territorio ci siamo soffermati sul ruolo degli ingegneri, i quali progettando il progresso devono tenere conto dei limiti dello sviluppo. Non solo le azioni, ma anche le relazioni dell'uomo influenzano il territorio, giungendo a definire una comunità, come raccontano i miti. Allora abbiamo fatto un primo accenno all'aspetto politico esaminando 'Repubblica' di Platone e, successivamente, abbiamo parlato del controllo del territorio in occasione della giornata per ricordare i compianti giudici Falcone e Borsellino. Anche I pensieri di John Locke e di Tommaso d'Aquino soffermandosi su proprietà privata e bene comune, così come 'Utopia' di Thomas More, pongono l'accento sul territorio come comunità politica. Tuttavia, il rapporto tra territorio e uomo non è unidirezionale, infatti, Leopardi ne 'Lo Zibaldone' si sofferma su come le caratteristiche di un luogo condizionino chi lo abita. Verga ne 'I Malavoglia', ad esempio, "sfrutta" Aci Trezza e i suoi abitanti per descrivere la famiglia Toscano e influenzarne il comportamento. Anche ne 'L'Orlando Furioso' si nota un legame, questa volta più intimo ed astratto, tra la coscienza dei personaggi e i luoghi del racconto. Tutte queste considerazioni sono confluite in alcune considerazioni etiche legate al concetto di territorio alle quali ho provato a dar vita tramite una serie TV in 3 puntate. E' stato interessante scoprire che anche il film 'Il Re Leone' affronta alcuni di questi temi, anzi, approfondendo la relazione tra natura, territorio e popolo, introduce un altro filone del blog: il territorio come essere. L'arte figurativa e la musica, grazie alla loro capacità di introspezione, sono riuscite ad esprimere in maniera eccellente questa relazione: le pennellate di Cezanne alla ricerca dell'essenziale e le voci di Fabrizio Moro e Ultimo ci hanno condotto attraverso questo percorso ontologico volto alla sintesi del divenire e della stasi nel concetto di territorio.
Quindi, il territorio ci appartiene e ci identifica suscitando in noi un sentimento patriottico, (che talvolta viene "sfruttato" nelle pubblicità): ci sentiamo parte di un organismo più grande, questo ci porta, ad esempio, ad esaltare le gesta di chi ha combattuto per il nostro territorio. Tuttavia, è bene ricordarsi che i confini, i quali creano dei "livelli" di territorio, sono stati creati dall'uomo per poter amministrare meglio la popolazione mondiale e gli eventi che le accadono (si pensi alla pandemia in atto), ma non sono assolutamente una giustificazione per alcun tipo di discriminazione.
Per concludere: il territorio, come vuole indicare la dicitura FILi TEsi, è un luogo dove coesistono e convivono moltissime realtà diverse ed è nostro compito far si che ognuna di esse possa realizzarsi e vivere in armonia con le altre.
martedì 9 giugno 2020
sabato 6 giugno 2020
FISSIAMO I CONCETTI (#step23)
Una mappa concettuale contenente i concetti maggiormente inerenti al territorio. (Creata con Draw.io) |
IDENTITY&COMMUNITY (#step22)
PRIMO EPISODIO: Necron è un piccolo villaggio circondato da un alto muro che ne calca i confini.
Appartiene allo stato di Stearon, governato dal despote Brown che nel
2025 ha promulgato una legge, la quale ha suddiviso lo stato in 10
villlaggi e ha imposto che ognuno di questi avesse al massimo 5000
abitanti, proibendo la circolazione. La distribuzione degli
alimenti e di ogni altro bene è gestita dallo Stato i cui funzionari
sono gli unici che possono muoversi da una cittadina all'altra. Thomas,
un ragazzo di vent'anni, a causa di queste stringenti condizioni, non
vede Ted, il suo migliore amico, da 5 anni, perchè abita a Leron, la
cittadina confinante con Necron. I ragazzi, fortunatamente, sono sempre
riusciti a mantenersi in contatto tramite i social. Nell'ultimo periodo,
tuttavia, il governo per paura di rivolte ha preso il controllo del web
con l'obiettivo di proibire le comunicazioni tra persone non
appartenenti allo stesso villaggio. Thomas è un'appassionato di storia e
politica, si rifugia in esse per trovare sollievo dalla pesante
situazione. Ed è proprio leggendo le imprese di Ghandi che trova
ispirazione e decide che nella notte scavalcherà le mura e andrà nella
città confinante a parlare con Ted: ha un'idea, ma ha bisogno di una
spalla per metterla in atto. Prepara lo zaino con solo una corda, fogli
di carta e pennarelli; successivamente aspetta che tutte le luci del
villaggio siano spente.
SECONDO EPISODIO: Thomas esce di casa e con passo svelto si dirige al confine, mentre percorre le strade del suo villaggio ripensa a quanto fossero raggianti quelle vie fino a 5 anni prima: commercianti, circoli, cantieri, feste di quartiere, ragazzi che giocavano. Dalla costruzione delle mura la cittadina si era lentamente spenta: sempre meno sorrisi, sempre meno relazioni, sempre meno COMUNITA'. Arriva al muro, si guarda intorno e, con l'ausilio della corda, lo scavalca. Il rischio è altissimo: il governo ha istituito da pochi giorni una norma per la quale chiunque riconosca nel suo villaggio qualcuno di un'altra cittadina ha il diritto di ucciderlo. Ogni volta che vede delle luci Thomas si nasconde e, dopo altri 15 minuti di camminata raggiunge l'abitazione di Ted. I due amici si abbracciano, consci, tuttavia, del rischio che stanno correndo. Il ragazzo di Necron spiega il suo piano all'amico: vuole agire, vuole che le strade del suo villaggio e della sua nazione tornino a popolarsi, vuole tornare a fare quei piccoli gesti quotidiani che lo facevano sentire parte di un organismo armonioso. Dopo meno di 5 minuti i due amici escono di casa. Passano in ogni casa di Leron lasciando sotto la porta un biglietto. Ripetono la stessa operazione per 9 notti fino a che non hanno distribuito i biglietti in tutti i villaggi che compongono il territorio di Stearon tranne uno, quello della capitale.
TERZO EPISODIO: "Un territorio nasce come luogo, si sviluppa come popolo e si realizza come comunità. Queste mura ci hanno diviso, non permettendo il naturale sviluppo della nazione, stravolgendo l'essenza della nostra patria e al tempo stesso non permettendo ad essa di divenire e trasformarsi. Ora sta a noi far rinascere il nostro paese, reinstaurando gli ingredienti necessari affinchè un territorio viva e sia prospero: coesione, armonia, movimento, rispetto. Da 5 anni il villaggio in cui eravamo confinati ci definiva senza che noi ci riconoscessimo in esso, è il momento di cambiare, tornando al naturale rapporto tra territorio e popolo".
Questo è il discorso che pronuncia Thomas nella piazza della capitale 12 giorni dopo la notte in cui andò a trovare Ted; sono le parole che c'erano scritte sui biglietti lasciati sotto le porte di ogni abitazione. Affianco ad esse, nei biglietti, c'era un appuntamento...
...2 giorni prima: le piazze principali di ogni villaggio sono piene di persone che inneggiano all'abbattimento delle mura. Il governo tenta di opporsi con la forza ma l'avanzata del popolo è inarrestabile. In due giorni il gigantesco corteo arriva nella capitale. Il piano di Thomas era figlio di una conoscenza perfetta della conformazione geografica di Stearon. Il corteo, una volta arrivato nella capitale, si divide in 2 gruppi: il primo entra nella capitale e, successivamente, finge di indietreggiare; in tal modo l'esercito filogovernativo, avanza, ma, l'altro gruppo, rimasto nascosto fino a quel momento dietro la grande collina di Stearon, uscendo allo scoperto al momento giusto, stringe l'esercito del dittatore in una morsa. In questo modo i soldati sono costretti alla resa e il dittatore Brown ad abdicare.
Un'unica pena è stata comminata a Brown: incidere egli stesso, sulla facciata principale del municipio della capitale, queste parole:
SECONDO EPISODIO: Thomas esce di casa e con passo svelto si dirige al confine, mentre percorre le strade del suo villaggio ripensa a quanto fossero raggianti quelle vie fino a 5 anni prima: commercianti, circoli, cantieri, feste di quartiere, ragazzi che giocavano. Dalla costruzione delle mura la cittadina si era lentamente spenta: sempre meno sorrisi, sempre meno relazioni, sempre meno COMUNITA'. Arriva al muro, si guarda intorno e, con l'ausilio della corda, lo scavalca. Il rischio è altissimo: il governo ha istituito da pochi giorni una norma per la quale chiunque riconosca nel suo villaggio qualcuno di un'altra cittadina ha il diritto di ucciderlo. Ogni volta che vede delle luci Thomas si nasconde e, dopo altri 15 minuti di camminata raggiunge l'abitazione di Ted. I due amici si abbracciano, consci, tuttavia, del rischio che stanno correndo. Il ragazzo di Necron spiega il suo piano all'amico: vuole agire, vuole che le strade del suo villaggio e della sua nazione tornino a popolarsi, vuole tornare a fare quei piccoli gesti quotidiani che lo facevano sentire parte di un organismo armonioso. Dopo meno di 5 minuti i due amici escono di casa. Passano in ogni casa di Leron lasciando sotto la porta un biglietto. Ripetono la stessa operazione per 9 notti fino a che non hanno distribuito i biglietti in tutti i villaggi che compongono il territorio di Stearon tranne uno, quello della capitale.
TERZO EPISODIO: "Un territorio nasce come luogo, si sviluppa come popolo e si realizza come comunità. Queste mura ci hanno diviso, non permettendo il naturale sviluppo della nazione, stravolgendo l'essenza della nostra patria e al tempo stesso non permettendo ad essa di divenire e trasformarsi. Ora sta a noi far rinascere il nostro paese, reinstaurando gli ingredienti necessari affinchè un territorio viva e sia prospero: coesione, armonia, movimento, rispetto. Da 5 anni il villaggio in cui eravamo confinati ci definiva senza che noi ci riconoscessimo in esso, è il momento di cambiare, tornando al naturale rapporto tra territorio e popolo".
Questo è il discorso che pronuncia Thomas nella piazza della capitale 12 giorni dopo la notte in cui andò a trovare Ted; sono le parole che c'erano scritte sui biglietti lasciati sotto le porte di ogni abitazione. Affianco ad esse, nei biglietti, c'era un appuntamento...
...2 giorni prima: le piazze principali di ogni villaggio sono piene di persone che inneggiano all'abbattimento delle mura. Il governo tenta di opporsi con la forza ma l'avanzata del popolo è inarrestabile. In due giorni il gigantesco corteo arriva nella capitale. Il piano di Thomas era figlio di una conoscenza perfetta della conformazione geografica di Stearon. Il corteo, una volta arrivato nella capitale, si divide in 2 gruppi: il primo entra nella capitale e, successivamente, finge di indietreggiare; in tal modo l'esercito filogovernativo, avanza, ma, l'altro gruppo, rimasto nascosto fino a quel momento dietro la grande collina di Stearon, uscendo allo scoperto al momento giusto, stringe l'esercito del dittatore in una morsa. In questo modo i soldati sono costretti alla resa e il dittatore Brown ad abdicare.
Un'unica pena è stata comminata a Brown: incidere egli stesso, sulla facciata principale del municipio della capitale, queste parole:
"UN TERRITORIO NASCE COME LUOGO, SI SVILUPPA COME POPOLO E SI REALIZZA COME COMUNITÀ."Nasceva così, il Primo Aprile 2030, la Repubblica del Popolo di Necron.
giovedì 4 giugno 2020
L'ETICA DEL TERRITORIO (#step21)
L'etica è una branca della filosofia che si concentra sull'agire umano, tentando di studiarne le cause e di discernere i comportamenti corretti da quelli che non lo sono.
In questo post tenteremo di valutare eticamente il concetto di territorio.
In questo post tenteremo di valutare eticamente il concetto di territorio.
- Intendere il territorio come un ente politico, geografico, filosofico e scientifico nel quale coesistono miriadi di realtà e storie a sè stanti è stato uno dei punti cardine del blog. In quest'ottica, il concetto di territorio ha risvolti eticamente positivi se chi lo abita lo rende un luogo di serena convivenza tra tutte queste entità, lottando affinchè tutti possano realizzarsi. L'instaurazione di una comunità coesa è alla base dell'etica del territorio.
Illustrazione del senso di comunità. Tratta da: Cattolica News: Ricostruiamo il senso di comunità - Abbiamo più volte sottolineato che il concetto di territorio è legato a quello di confini. In questo senso, la storia e l'attualità ci hanno più volte fatto notare i risvolti eticamente negativi che può portare con sè il territorio: la discriminazione derivante dal sentimento di disprezzo nei confronti di chi risiede al di fuori di quei confini.
- Un altro tema affrontato è stato quello dello sviluppo del territorio. Analizzando eticamente questo aspetto si può immediatamente denotare uno sviluppo eticamente corretto, ovvero rispettoso dell'ambiente e degli abitanti, e uno sviluppo eticamente scorretto, che non si incentra sul reale benessere delle persone ma su un mero ritorno economico.
sabato 30 maggio 2020
IL TERRITORIO NELLO ZIBALDONE (#step20)
"Il carattere degli uomini è vario, e riceve notabili differenze non solo da clima a clima, ma eziandio da paese a paese, da territorio a territorio, da miglio a miglio; non parlando che delle sole differenze naturali. Ne’ luoghi d’aria sottile, gl’ingegni sogliono esser maggiori e più svegliati e capaci, e particolarmente più acuti e più portati e disposti alla furberia. I più furbi per abito e i più ingegnosi per natura di tutti gl’italiani, sono i marchegiani: il che senza dubbio ha relazione colla sottigliezza della loro aria. Similmente gl’italiani in generale a paragone delle altre nazioni."
Lo Zibaldone è una raccolta di pensieri scritti da Giacomo Leopardi tra il 1817 e il 1832. Esso assume la forma di un vero e proprio dario personale e ci restituisce uno spettro di osservazione ampio sul pensiero leopardiano.
L'estratto riportato è una parte di quanto scritto da Leopardi il 18 Novembre 1823. Il concetto di base è che il territorio influenzi comportamenti, tendenze, carattere e aspetto fisico degli uomini. Si noti come Leopardi, senza affrontare ovviamente i dettagli scientifici, sia un precursore di quanto verrà affermato da Darwin qualche anno dopo. Lo scrittore porta l'esempio dei marchegiani, descritti come i più furbi di tutti tra gli abitanti del territorio italico; successivamente, muovendosi sui vari livelli di territorio, porta lo stesso confronto sul piano internazionale esaltando l'ingegno degli italiani. Anche in questo caso Leopardi anticipa gli eventi storici: nello Zibaldone fa più volte riferimento al concetto di nazione italiana, richiamando lo spirito patriottico che sfocerà poi nel processo che portò all'unità d'Italia.
In sintesi, possiamo affermare che il pensiero di Leopardi fa riferimento al territorio sottolineando come questo influenzi carattere ed aspetto fisico dell'uomo.
IL TERRITORIO UTOPICO (#step19)
Il termine UTOPIA fu coniato da Thomas More e deriva da un gioco di parole, essa è infatti sintesi di due termini, entrambi di derivazione greca:
Utopia è anche il del titolo dell'opera più importante di Thomas More (il cui titolo originale è Libellus vere aureus, nec minus salutaris quam festivus de optimo rei publicae statu, deque nova insula Utopia). Il romanzo è diviso in due libri: nel primo 3 personaggi discutono della situazione socio-politica inglese del tempo, nel secondo è narrato il viaggio di uno di loro nell'isola denominata appunto Utopia. Il territorio gioca un ruolo fondamentale nel pensiero utopico di More (e cosi sarà anche per gli utopisti successivi). Nel romanzo l'isola è descritta in maniera molto minuziosa sia in termini di conformazione geografica (ha la forma di una falce), sia in termini storici. La
conformazione fisica del luogo è talmente importante per Thomas More
che la prima edizione del romanzo conteneva una mappa incisa nel legno. La descrizione del luogo ci aiuta a comprendere lo sviluppo e l'essenza di quel territorio. Ad esempio, grande importanza nel romanzo assume l'avvento di Re Utopo, colui che ha unificato il territorio dell'isola abolendo la proprietà privata. Uno dei fattori che rendono Utopia il territorio ideale, infatti, è la concordia tra tutte le 50 grandi città dell'isola, instauratasi in seguito alla presenza di un'unica lingua e costumi, leggi e istituzioni simili.
In altre parole, il territorio utopico è un ingrediente necessario, come si può già intendere dall'etimologia della parola stessa 'utopia', perchè fornisce agli utopisti un luogo fisico dove sviluppare il loro pensiero. Sebbene non esista, viene descritto come reale, con tutte le sue sfaccettature e problematiche, in tal modo rende il pensiero utopico meno ideale e più "possibile".
- utopia → "Non luogo" ("ou" "topos")
- eutopia →"Buon luogo" ("eu" "topos")
Mappa dell'isola di Utopia. Fonte:Wikipedia:L'Utopia |
In altre parole, il territorio utopico è un ingrediente necessario, come si può già intendere dall'etimologia della parola stessa 'utopia', perchè fornisce agli utopisti un luogo fisico dove sviluppare il loro pensiero. Sebbene non esista, viene descritto come reale, con tutte le sue sfaccettature e problematiche, in tal modo rende il pensiero utopico meno ideale e più "possibile".
giovedì 28 maggio 2020
LA CRISI CONTEMPORANEA DEL TERRITORIO (#step18)
"Il territorio, letteralmente, non conosce più alcun Nòmos (poiché Nòmos, Legge, significa all' origine, appunto, suddivisione-spartizione-articolazione di un territorio o «pascolo», nomòs, determinato). La città è ovunque: dunque, non vi è più città. Non abitiamo più città, ma territori (territori da terreo, aver paura, provare terrore!?). La possibilità stessa di fissare confini alla città appare oggi inconcepibile, o, meglio, si è ridotta ad un affare puramente tecnico-amministrativo. Chiamiamo città quest'«area» per ragioni assolutamente occasionali. I suoi confini non sono che un mero artificio. Il territorio post-metropolitano è una geografia di eventi, una messa in pratica di connessioni, che attraversano paesaggi ibridi. Il limite dello spazio post-metropolitano non è dato che dal «confine» cui è giunta la rete delle comunicazioni; man mano che la rete si dirada possiamo dire di «uscire» dalla post-metropoli, ma è evidente che si tratta di un «confine» sui generis: esso esiste soltanto per essere superato. Esso è in perenne crisi.[...] Che significa? È necessariamente la fine di ogni «forma» comunitaria, o un processo di «liberazione» dai vincoli che la caratterizzavano? In altri termini: il territorio post-metropolitano è la negazione di ogni possibilità di luogo, o potranno «inventarsi» luoghi propri del tempo in cui la sua vita sembra essersi risolta? Dobbiamo affrontare questo paradosso filosofico ed estetico. L'energia che sprigiona il territorio post-metropolitano è essenzialmente deterritorializzante, anti-spaziale." (Massimo Cacciari)Questo estratto dal saggio:"Quando la città non ha più confini" del filosofo italiano Massimo Cacciari (fonte:Repubblica, sezione spettacoli e cultura), parla di come si sia evoluto il concetto di territorio nei tempi odierni. Nel post 'Storia del termine' avevo affermato un pensiero molto simile a quanto espresso dal filosofo nel testo proposto. I tempi moderni, con l'avvento del web, di metodi di comunicazione sempre più atemporali e aspaziali e l'esponenziale aumento demografico, hanno abbattuto ogni tipo di confine. E' sempre più difficile, perciò, definire un territorio, un luogo o una città. Tuttavia, come afferma lo stesso Cacciari, è necessario intendere questo cambiamento non come la fine di concetti come 'comunità' e 'luogo', ma come una loro modernizzazione. Gli ingegneri, gli architetti, i politici devono comprendere questa evoluzione e ripensare le nostre città, le nostre architteture e i luoghi della nostra vita.
sabato 23 maggio 2020
23 MAGGIO: IN MEMORIA DI FALCONE E BORSELLINO
"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo"
Paolo Borsellino
Due icone, due amici, due Uomini (e la maiuscola non è scappata per errore). Oggi, in occasione dell'anniversario della strage di Capaci, ricordiamo Giovanni Falcone (che in quell'attentato perse la vita) e Paolo Borsellino (ucciso nella strage di Via D'Amelio il 19 Luglio dello stesso anno, il 1992).
Una foto dei giudici Falcone e Borsellino. Fonte: Focus Junior: Chi erano Falcone e Borsellino? |
Sono passati 28 anni: non abbiamo fatto abbastanza e non stiamo facendo abbastanza.
Inermi, di fronte al male che attanaglia il nostro paese da tempo immemorabile e che lo rovina agendo sotto i nostri occhi e con il nostro tacito consenso. In pochi si ribellano, cercano di alimentare quella fiamma accesa dai due compianti giudici, rischiando di far la loro stessa tragica fine. Ma non basta, ogni cittadino deve far la sua parte affinchè le vite di Falcone, Borsellino, gli agenti delle loro scorte e tutte le vittime di quelle stragi non siano state buttate al vento. Uomini coraggiosi, che hanno illuminato una strada che fino a quel momento sembrava buia e insormontabile, noi dobbiamo continuare a percorrere quella strada. Lo Stato deve essere più presente sul territorio: cultura, sport, associazioni, attività per i più giovani, posti di lavoro. La mafia agisce dove non c'è controllo, speranza, idee, futuro. Scuole, librerie, biblioteche, scuole calcio, attività sportive, piscine, eventi, associazioni e cooperative: ognuna di queste cose indeboliscono la mafia. Lo stato dia speranza ai giovani e alle famiglie, incanali lo spirito rivoluzionario dei ragazzi nel verso giusto, insegni loro ad essere rivoluzionari come lo sono stati Falcone e Borsellino.
giovedì 21 maggio 2020
L'ABC DEL TERRITORIO (#step17)
A: Ambiente→Il territorio in ingegneria
B: Base→ I luoghi ariosteschi (base intesa come essenza dell'uomo)
C: Confini→ Il termine e la sua etimologia
D: Divenire→ Il territorio come essere (Eraclito)
E: Essere→ Il territorio come essere (Parmenide)
F: Fili→ Perchè FILi TEsi?
G: Garibaldi→ Un "testimonial" del territorio
H: Habitat→ Sviluppo e territorio
I: Interazione→ Perchè FILi TEsi?
L: Livelli→ Pensare per immagini
M: Moltitudine→ Il territorio nella filosofia Medievale e Moderna
N: Nazione→ Il folclore
O: Origini→ Il rapporto territorio/uomo
P: Politica→ Platone e lo stato ideale
Q: Quartiere→ Il territorio in musica
R: Radici→ Il folclore
S: Sviluppo→ Sviluppo e territorio
T: Terra→ Il territorio nel mito
U: Uomo→ Il rapporto territorio/uomo
V: Vita→ Vita e territorio nel Re Leone
Z: Zona→ Verga, I Malavoglia e il territorio (zona intesa sia come quartiere che come zona di competenza)
Questo abbecedario sul territorio è utile al fine di avere una visione d'insieme su gran parte dei temi toccati nel blog. Ad ogni termine ho collegato un link rimandante al post che tocca maggiormente la parola in questione, tuttavia è bene sottolineare che tutti i termini, tutti i concetti e tutti i post sono correlati, uniti da un grande denominatore comune rappresentato dal territorio.
B: Base→ I luoghi ariosteschi (base intesa come essenza dell'uomo)
C: Confini→ Il termine e la sua etimologia
D: Divenire→ Il territorio come essere (Eraclito)
E: Essere→ Il territorio come essere (Parmenide)
F: Fili→ Perchè FILi TEsi?
G: Garibaldi→ Un "testimonial" del territorio
H: Habitat→ Sviluppo e territorio
I: Interazione→ Perchè FILi TEsi?
L: Livelli→ Pensare per immagini
M: Moltitudine→ Il territorio nella filosofia Medievale e Moderna
N: Nazione→ Il folclore
O: Origini→ Il rapporto territorio/uomo
P: Politica→ Platone e lo stato ideale
Q: Quartiere→ Il territorio in musica
R: Radici→ Il folclore
S: Sviluppo→ Sviluppo e territorio
T: Terra→ Il territorio nel mito
U: Uomo→ Il rapporto territorio/uomo
V: Vita→ Vita e territorio nel Re Leone
Z: Zona→ Verga, I Malavoglia e il territorio (zona intesa sia come quartiere che come zona di competenza)
Questo abbecedario sul territorio è utile al fine di avere una visione d'insieme su gran parte dei temi toccati nel blog. Ad ogni termine ho collegato un link rimandante al post che tocca maggiormente la parola in questione, tuttavia è bene sottolineare che tutti i termini, tutti i concetti e tutti i post sono correlati, uniti da un grande denominatore comune rappresentato dal territorio.
lunedì 18 maggio 2020
IL TERRITORIO IN MUSICA
L'ETERNITA' (IL MIO QUARTIERE)- Fabrizio Moro ft.Ultimo
La canzone parte dal descrivere i tanti significati che un luogo rappresenta agli occhi di chi lo vive, toccando molti temi dei quali abbiamo parlato nel blog.
BUON ASCOLTO!
sabato 16 maggio 2020
GARIBALDI: "TESTIMONIAL" DEL TERRITORIO (#step16)
Quadro raffigurante Giuseppe Garibaldi. Fonte:Cultura in Libertà |
- E' considerato l'eroe dell'Unita d'Italia, dando vita a quello che oggi è il nostro Paese;
- Durante la Spedizione dei Mille è riuscito ad unire persone provenienti da territori e culture diverse in nome di un altro territorio che li accomunasse tutti;
- Il suo soprannome "eroe dei due mondi" dovuto alle sue imprese in America del Sud richiama in maniera evidente il concetto di territorio.
giovedì 14 maggio 2020
SVILUPPO E TERRITORIO (#step15)
Nel 1972 fu pubblicato il volume "I limiti dello sviluppo" , un rapporto commissionato dal cosidetto Club di Roma. Come interviene il concetto di territorio in questo studio e, in generale, nello sviluppo?
Il rapporto condotto dal MIT, si basava essenzialmente su un assunto: il pianeta in cui viviamo è limitato, perciò lo sviluppo economico e sociale non potrà andare avanti all'infinito. Al giorno d'oggi viviamo in un mondo continuamente orientato al progresso: sentiamo parlare sempre di crescita del PIL e di aumento della produzione industriale, sembra che l'umanità sia incurante del fatto che le risorse da noi sfruttate siano limitate! Lo studio evidenzia che il territorio nel quale viviamo è determinato negli spazi e nei beni: un aumento demografico eccessivo comporta conseguenze estreme e impossibili da sostenere nel lungo periodo. Facciamo un esempio pratico e semplice: un villaggio può ospitare 100 abitanti, ma l'uomo, incurante di ciò occupa quello spazio con 300 persone; ciò porterà inizialmente ad un sovraffolamento (limiti di spazio), che avrà come conseguenza un abbassamento delle condizioni igieniche; successivamente anche le risorse primarie offerte da quel territorio, non adatte ad un numero così elevato di persone, cominceranno a scarseggiare e di lì inizierà la catastrofe dovuta alla miopia e alla negligenza dell'uomo.
Per condurre uno sviluppo brillante e avveduto dovremo cominciare ad intendere il territorio non solo come luogo da occupare, ma come spazio che ci ospita e ci offre delle risorse e delle aree limitate. Analizzando il significato del termine si giunge subito a questa conclusione: ciò che caratterizza il territorio sono i confini e, quest'ultimi indicano dei limiti. Inoltre, forse, non siamo abituati a considerare tutto il Pianeta come il "nostro" territorio e non solo la nostra nazione o il nostro quartiere, la casa che ci ospita è la Terra e dovremmo imparare a rispettarla maggiormente.
Il rapporto condotto dal MIT, si basava essenzialmente su un assunto: il pianeta in cui viviamo è limitato, perciò lo sviluppo economico e sociale non potrà andare avanti all'infinito. Al giorno d'oggi viviamo in un mondo continuamente orientato al progresso: sentiamo parlare sempre di crescita del PIL e di aumento della produzione industriale, sembra che l'umanità sia incurante del fatto che le risorse da noi sfruttate siano limitate! Lo studio evidenzia che il territorio nel quale viviamo è determinato negli spazi e nei beni: un aumento demografico eccessivo comporta conseguenze estreme e impossibili da sostenere nel lungo periodo. Facciamo un esempio pratico e semplice: un villaggio può ospitare 100 abitanti, ma l'uomo, incurante di ciò occupa quello spazio con 300 persone; ciò porterà inizialmente ad un sovraffolamento (limiti di spazio), che avrà come conseguenza un abbassamento delle condizioni igieniche; successivamente anche le risorse primarie offerte da quel territorio, non adatte ad un numero così elevato di persone, cominceranno a scarseggiare e di lì inizierà la catastrofe dovuta alla miopia e alla negligenza dell'uomo.
Necessitiamo di nuove idee per lo sviluppo locale. Fonte: edlput.eu |
martedì 12 maggio 2020
IL TERRITORIO IN CRONACA:LA XYLELLA CHE DEVASTA IL SALENTO (#step14)
Un oliveto devastato dalla xylella. Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno |
La Xylella è un batterio gram-negativo che negli anni 2008/2010 ha iniziato a diffondersi tra gli ulivi del Salento. E' un esempio utile a dimostare come un fatto di cronaca possa influenzare e/o
modificare il territorio dove avviene. Il batterio ha, infatti, distrutto numerosi appezzamenti olivicoli salentini creando numerose difficoltà al settore dell'agricoltura e all'economia del luogo, oltre a distruggere un simbolo del territorio.
Di seguito riporto alcuni articoli e/o video di alcune testate giornalistiche a riguardo:
- Il Salento dopo la Xylella: al posto degli uliveti un deserto rurale
- Xylella in Salento, espiantati migliaia di alberi
- La Xylella contagia tutta la Puglia. A rischio anche gli ulivi millenari
giovedì 7 maggio 2020
IL TERRITORIO IN INGEGNERIA (#step13)
Come sono correlati ingegneria e territorio? In che modo l'una agisce e interagisce con l'altro e viceversa?
Creare un nuovo rapporto tra uomo e ambiente in modo tale da salvaguardare il territorio nel quale viviamo è sicuramente tra le sfide più ambiziose del mondo moderno. L'ingegnere è colui che deve trovare nuove soluzioni su questo tema con inventiva, fantasia e lungimiranza.
Molte discipline ingegneristiche si concentrano su questo aspetto:
E' necessario investire in progetti per il territorio. Fonte:AccademiaStudi |
Creare un nuovo rapporto tra uomo e ambiente in modo tale da salvaguardare il territorio nel quale viviamo è sicuramente tra le sfide più ambiziose del mondo moderno. L'ingegnere è colui che deve trovare nuove soluzioni su questo tema con inventiva, fantasia e lungimiranza.
Molte discipline ingegneristiche si concentrano su questo aspetto:
- L'ingegneria ambientale è, ovviamente, quella più legata a questo tema: "Gli ingegneri e le ingegnere ambientali padroneggiano gli aspetti tecnico-scientifici relativi all'interazione dell'uomo con terra, acqua, atmosfera e biosfera e progettano processi e soluzioni per un rapporto sostenibile uomo-ambiente" (tratto da Ingegneria ambientale Politecnico di Torino). Facciamo un esempio pratico: se un'azienda vuole innovare i suoi processi produttivi necessita di un ingegnere ambientale che riesca ad ottenere il massimo rendimento con il minimo impatto sul territorio e sull'ambiente.
- L'ingegneria civile è anch'essa strettamente legata al territorio: si pensi ad esempio alla costruzione di una grande infrastruttura, è necessario tenere in considerazione come essa interagirà con ciò che la circonda, valutando se deturpa il paesaggio, se emette gas inquinanti, ecc...
martedì 5 maggio 2020
IL TERRITORIO NELLA FILOSOFIA MEDIEVALE E MODERNA (#step12)
“La città è
stata fatta inizialmente in vista del vivere (gratia vivendi), cioè affinché
gli uomini trovassero a sufficienza ciò di cui potessero vivere, ma dal suo
essere deriva non solo che gli uomini vivano, bensì che vivano bene (quod bene
vivant), in quanto attraverso le leggi della città la vita degli uomini è
ordinata alle virtù”
Tommaso d'Aquino (1225-1274) è uno dei più noti filosofi medievali. In questo periodo la filosofia si occupa principalmente di rileggere i testi della filosofia antica reinterpretandoli in chiave religiosa. Più precisamente, San Tommaso studia sopratutto i testi di Aristotele rivisitandoli secondo l'interpretazione cattolica.
Nella citazione proposta, Tommaso d'Aquino riprende la teoria del bene aristotelica. L'uomo è parte di una società (civitas) che deve perseguire come obiettivo principale il bene comune. Esso è garantito dalla giustizia che permette agli uomini di vivere secondo virtù; Attenzione: il bene comune coincide con il bene della città ma non aliena il bene del singolo. Si noti sopratutto che per il filosofo la città non coincide con un ben definito agglomerato urbano, bensì, è il territorio di una moltitudine di persone, in altre parole, si avvicina più al concetto di polis greca che non a quello di città moderna. Perciò nell'accezione di San Tommaso il territorio è inteso più come realtà politica che come ente geografico.
Qualche millenio dopo, John Locke (1632-1704) nel suo scritto “Due Trattati sul Governo” affronta temi di filosofia politica parlando, ovviamente, anche del concetto di territorio. Il filosofo inglese afferma una tesi espressa da molti pensatori di quel periodo secondo la quale la necessità degli uomini di riunirsi in società governate da stati nacque in seguito all’avvento della proprietà privata: in seguito all’aumentare della popolazione, le terre che prima erano comuni ed utilizzate per il sostentamento della comunità, acquistarono valore poiché divennero più scarse se rapportate alla popolazione; si rese perciò necessario regolare i rapporti tra le proprietà interne alla comunità al fine di garantire il quieto vivere, perciò nacque lo Stato. Inoltre, fu indispensabile determinare i confini entro il quale aveva potere ogni organo governativo. Si noti che il pensiero espresso da Locke ricorda in parte quello di Platone (Platone, stato ideale e territorio). Confrontando i due concetti di territorio affrontate in questo post si può affermare che, sebbene i due pensieri siano ovviamente condizionati dal periodo storico e dalla vita dei due filosofi, essi presentino molti punti di contatto. Locke si concentra maggiormente sul processo che ha portato il territorio da ente geografico a ente politico, mentre San Tommaso si sofferma più sul legame tra il territorio e il benessere della comunità.
San Tommaso d'Aquino,
In octo libros Politicorum Aristotelis expositio, I, lectio I, 31. (Fonte:Prodocs.org)
Tommaso d'Aquino (1225-1274) è uno dei più noti filosofi medievali. In questo periodo la filosofia si occupa principalmente di rileggere i testi della filosofia antica reinterpretandoli in chiave religiosa. Più precisamente, San Tommaso studia sopratutto i testi di Aristotele rivisitandoli secondo l'interpretazione cattolica.
Nella citazione proposta, Tommaso d'Aquino riprende la teoria del bene aristotelica. L'uomo è parte di una società (civitas) che deve perseguire come obiettivo principale il bene comune. Esso è garantito dalla giustizia che permette agli uomini di vivere secondo virtù; Attenzione: il bene comune coincide con il bene della città ma non aliena il bene del singolo. Si noti sopratutto che per il filosofo la città non coincide con un ben definito agglomerato urbano, bensì, è il territorio di una moltitudine di persone, in altre parole, si avvicina più al concetto di polis greca che non a quello di città moderna. Perciò nell'accezione di San Tommaso il territorio è inteso più come realtà politica che come ente geografico.
“Così il lavoro, all’inizio, diede un diritto di proprietà dovunque qualcuno volesse servirsene su ciò che era comune, che rimase a lungo la parte di gran lunga maggiore, ed è ancora più di quanto l’umanità ne faccia uso. All’inizio, gli uomini per lo più si accontentarono di ciò che la natura incolta offriva alle loro necessità; in seguito, tuttavia, in alcune parti del mondo (dove con l’aumento della popolazione e dei beni e con l’uso della moneta, la terra divenne scarsa, e quindi di qualche valore) le diverse comunità fissarono i confini dei diversi territori, e, per legge, regolarono tra loro le proprietà dei privati all’interno della loro società, e così, per contratto e consenso, stabilirono la proprietà cui il lavoro e l’industria avevano dato origine. Mediante alleanze, strette tra loro, i diversi stati e regni, disconoscendo in modo espresso o tacito ogni rivendicazione e diritto alla terra in possesso di altri, hanno, per comune consenso, rinunciato a ogni pretesa al diritto naturale comune che originariamente avevano su quei paesi; e hanno così, per accordo positivo, definito le loro rispettive proprietà su diverse parti del mondo. Vi sono tuttavia grandi aree della terra che devono essere scoperte, che rimangono terra di nessuno (poiché i loro abitanti non si sono uniti al resto dell’umanità consentendo all’uso comune del denaro), che sono più estese di quanto la popolazione che le abita possa farne uso o ne usi, e così rimangono ancora comuni; benché ciò possa difficilmente accadere tra quella parte dell’umanità che ha consentito all’introduzione della moneta”
Qualche millenio dopo, John Locke (1632-1704) nel suo scritto “Due Trattati sul Governo” affronta temi di filosofia politica parlando, ovviamente, anche del concetto di territorio. Il filosofo inglese afferma una tesi espressa da molti pensatori di quel periodo secondo la quale la necessità degli uomini di riunirsi in società governate da stati nacque in seguito all’avvento della proprietà privata: in seguito all’aumentare della popolazione, le terre che prima erano comuni ed utilizzate per il sostentamento della comunità, acquistarono valore poiché divennero più scarse se rapportate alla popolazione; si rese perciò necessario regolare i rapporti tra le proprietà interne alla comunità al fine di garantire il quieto vivere, perciò nacque lo Stato. Inoltre, fu indispensabile determinare i confini entro il quale aveva potere ogni organo governativo. Si noti che il pensiero espresso da Locke ricorda in parte quello di Platone (Platone, stato ideale e territorio). Confrontando i due concetti di territorio affrontate in questo post si può affermare che, sebbene i due pensieri siano ovviamente condizionati dal periodo storico e dalla vita dei due filosofi, essi presentino molti punti di contatto. Locke si concentra maggiormente sul processo che ha portato il territorio da ente geografico a ente politico, mentre San Tommaso si sofferma più sul legame tra il territorio e il benessere della comunità.
martedì 28 aprile 2020
IL TERRITORIO AI TEMPI DEL COVID-19 (#step11)
In questi giorni caratterizzati dall'emergenza nazionale e mondiale causata dal virus SARS-CoV-2, avrete sicuramente sentito pronunciare spesso la parola 'territorio' o frasi che richiamassero il termine: chiusura dei confini nazionali e regionali, istituzione delle cosidette "zone rosse".
Anche solo il termine pandemia contiene in sè un'esplicito riferimento al concetto di territorio. Deriva dal greco, "pan"e "demos", letteralmente "tutto il popolo": il virus non ha confini, il territorio su cui agisce è quello mondiale.
In un periodo come questo si rende maggiormente evidente la necessità di una correlazione tra filosofia e scienza, perchè, sebbene la seconda, con i suoi studi ed esperimenti, rappresenti il punto di riferimento da seguire, la prima permette di esaminare le molteplici sfaccettature del virus e gli conferisce un respiro globale collegando l'ambito scientifico a svariati altri campi colpiti
dall'emergenza.
Uno dei temi più caldi è, ad esempio, quello della 'sanità territoriale' che in molti casi si è mostrata inefficiente e lacunosa. Perchè è fondamentale questo argomento?
Il Sistema Sanitario Nazionale aveva ed ha il compito di gestire la pandemia e monitorarne l'andamento, ciò è possibile, unicamente, se esiste una fitta rete di comunicazione tra tutti gli enti sanitari del paese. Mi spiego meglio: con gli ospedali al collasso è necessario che le Aziende Sanitarie Locali si attivino per verificare il trend del contagio a livello territoriale, controllando gli asintomatici e i contagiati che non necessitano di ospedalizzazione. In questo passagio entra in gioco un concetto analizzato più volte all'interno del blog: le varie sfaccettature e i vari livelli del termine 'territorio' (questa immagine è molto esplicativa a riguardo). Facciamo un esempio pratico: la nazione è un territorio molto grande, pertanto delega parte del lavoro alle regioni, enti territoriali minormente estesi che possono agire in maniera più specifica servendosi della propria rete capillare di enti sanitari sparsi nelle province, nei comuni e nei quartieri. Affinchè questo meccanismo funzioni al meglio è necessario che ogni ingranaggio comunichi e interagisca con gli altri. Ogni parte dev'essere attrezzata con uomini e mezzi adeguati per agire nella propria area di competenza. In altre parole, è necessario comprendere che ogni micro-territorio dev'essere ben strutturato per sostenere al meglio il macro-territorio.
Anche solo il termine pandemia contiene in sè un'esplicito riferimento al concetto di territorio. Deriva dal greco, "pan"e "demos", letteralmente "tutto il popolo": il virus non ha confini, il territorio su cui agisce è quello mondiale.
In un periodo come questo si rende maggiormente evidente la necessità di una correlazione tra filosofia e scienza, perchè, sebbene la seconda, con i suoi studi ed esperimenti, rappresenti il punto di riferimento da seguire, la prima permette di esaminare le molteplici sfaccettature del virus e gli conferisce un respiro globale collegando l'ambito scientifico a svariati altri campi colpiti
dall'emergenza.
Uno dei temi più caldi è, ad esempio, quello della 'sanità territoriale' che in molti casi si è mostrata inefficiente e lacunosa. Perchè è fondamentale questo argomento?
Uno schema molto riassuntivo e semplificativo. |
giovedì 23 aprile 2020
VITA E TERRITORIO NEL RE LEONE (#step10)
Questa scena molto nota del Re Leone, spiega in maniera eccelente molti concetti presenti nel blog:
- Si concentra sui confini, aspetto fondamentale nella definizione del termine;
- La relazione di corrispondenza tra il territorio (la natura) e chi lo abita: la similutidine sul calar del sole, la spiegazione sul cerchio della vita, identificando così l'essere nel territorio stesso;
- La responsabilità che hanno i governanti nell'amministrare il territorio, cercando di mantenere l'equilibrio tra chi lo abita, riprendendo quanto detto in 'Repubblica' da Platone circa lo Stato ideale.
sabato 18 aprile 2020
IL TERRITORIO IN ARTE (#step9)
Paul Cèzanne:"Mont Sainte-Victoire", 1905, olio su tela, Kunsthaus di Zurigo |
- La ricerca della coesistenza tra divenire e stasi, dipingendo più volte e in diversi momenti del giorno lo stesso paesaggio;
- Il rapporto tra il territorio e l'uomo, tentando di dipingere non solo il paesaggio ma anche le emozioni trasmesse da esso.
giovedì 16 aprile 2020
PLATONE, STATO IDEALE E TERRITORIO (#step8)
«Ecco dunque», ripresi, «il limite migliore a cui i nostri governanti devono attenersi nel determinare la grandezza della città e in base a questa l'estensione dei suoi confini, lasciando perdere ogni altro territorio».
«Quale limite?», domandò.
«Questo, credo», risposi: «che la città si ingrandisca fino al punto in cui possa, crescendo, conservare la sua unità, e non oltre».
Repubblica, Libro IV
'Repubblica' è un'opera di Platone, nella quale quest'ultimo espone la sua teoria dello Stato e della Giustizia. Il dialogo, forma di scrittura prediletta dal filosofo, vede come protagonista principale Socrate, portavoce del pensiero platonico. Interrogato dai suoi interlocuotori circa il concetto di Giustizia in sè, Socrate cerca una risposta tentando di definire lo Stato giusto ed analizzando il processo di formazione di una civiltà. Afferma che, inizialmente, la polìs non è nient'altro che una piccola civiltà di artigiani e contadini, i quali si sostentano attraverso il proprio lavoro e conducono una vita umile. Successivamente, sfruttando come pretesto un intervento di Glaucone (uno degli interlocutori), la piccola polìs del racconto di Socrate si espande e dunque vengono introdotte nuove ricchezze e figure lavorative (come mercanti, servi, ecc... ). Proprio il lusso introdotto sarà causa della corruzione fisica e morale della civiltà. Platone, sempre tramite la voce di Socrate, procede perciò, all'esposizione della teoria dello Stato ideale. L'organizzazione di quest'ultimo, in accordo con la dottrina sull'anima, prevede una tripartizione della società: i filosofi devono amministrare la città-stato, i guardiani hanno il compito di far rispettare la legge ed essere allenati nell'arte della guerra, i lavoratori devono produrre i beni necessari al sostentamento della popolazione.
Fonte: Filosofia politica: dal pensiero antico ad oggi |
Ognuno deve eseguire il compito assegnato lui, non dallo stato, bensì dalla natura stessa. Ciò, oltre a garantire il buon funzionamento della polis, permetterà ad ognuno di essere felice, perchè ogni cittadino realizzerà se stesso seguendo l'inclinazione della propria anima.
Il concetto di territorio è fondamentale in questa teoria: come si legge nella citazione proposta all'inizio del post, i governanti devono essere capaci di non allargare eccessivamente i confini della polìs, altrimenti metterebbero a rischio l'unità della stessa, anche perchè, come già detto, è la natura ad assegnare il compito ad ogni cittadino, quindi è come se fosse il territorio a definire lo Stato e non viceversa.
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SINTESI FINALE (#step24)
Il nostro viaggio alla scoperta del concetto di territorio è cominciato analizzandone la definizione . Accostando a questa ricerca un approf...
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Il termine latino 'territorium' deriva esso stesso da 'territor', che tradotto significa 'possessore della terra'. N...
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PRIMO EPISODIO: Necron è un piccolo villaggio circondato da un alto muro che ne calca i confini. Appartiene allo stato di Stearon, govern...
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Questa scena molto nota del Re Leone, spiega in maniera eccelente molti concetti presenti nel blog: Si concentra sui confini, aspetto f...